Editor Food control
Da Ottobre 2020 il Prof Andrea Armani è Editor della rivista scientifica Food Control
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Anche se sono considerate un specialità culinaria francese le lumache sono state consumate per molte migliaia di anni in molti altri paesi, tra cui l’Italia, e grandi quantità di gusci vuoti sono stati rinvenuti in grotte preistoriche, a testimonianza del fatto che le lumache, già da allora, erano parte integrante della dieta dell’uomo. Successivamente, Con l’avvento della civiltà, culture diverse (tra cui i Greci ei Romani) hanno continuato a consumare lumache, spesso considerandole una prelibatezza. Oggi la loro carne è un piatto ricercato in molti paesi Europei (Francia, Italia, Spagna, Belgio, Grecia, Svizzera, Germania, Gran Bretagna e Danimarca), così come in altri continenti: Africa, Asia, Nord America e Australia. Ci sono oltre 100 tipi diversi di lumache commestibili, con dimensioni che vanno da pochi centimetri fino ai 20-30 cm di quelle giganti africane, come l’Achatina Fulica. Le lumache appartengono al Phylum dei Mollusca, che rappresenta il secondo Phylum più grande del regno animale, con almeno 80.000 specie. Tutte le lumache allevate appartengono alla Classe Gastropoda, sottordine Styllomatophora e le specie più comunemente allevate sono: Helix aspersa, Helix pomatia, Helix lucorum, Theba pisana, Otala lactea, Achatina Fulica e Archachatina marginata. Ci sono anche altre specie (come Cantareus apertus o Helix aperta), che però sono meno diffuse o consumate solo localmente. Poiché la carne della specie giganti africane (Achatina Fulica e Archachatina marginata) è considerata gommosa ed il guscio è meno adatto per la presentazione il loro prezzo è relativamente basso sul mercato: circa un terzo del prezzo delle specie europee. Considerando che generalmente le lumache sono importate come prodotti in scatola, senza guscio, la loro etichettatura potrebbe essere soggetta a modifiche o difformità intenzionali. Infatti, Le varie specie di lumache sono solitamente identificate in base alle caratteristiche morfologiche del guscio, tuttavia, alcune di esse sono irriconoscibili dopo la cottura e la conservazione. A causa di ciò vi è la necessità di allestire una tecnica adatta per l’identificazione delle carni in scatola di lumaca e il nostro studio si propone di utilizzare metodiche molecolari (DNA Barcoding) per la caratterizzazione delle varie specie, al fine di evidenziare sviluppare un metodo universale per la loro identificazione nei prodotti alimentari.